Quando i tuoi rivali sono Shakespeare, Goethe e i Beatles il rischio è alto. E ci sarà sempre il critico che scriverà: pieno di banalità, luoghi comuni, frasi fatte, ritornelli già spremuti fino all'osso. Basta però togliersi l'occhiale da critico per non poter non godere di (500) days of summer (in italiano: (500) giorni insieme). "questa è la storia di un lui e di una lei, ma non è una storia d'amore" ci dice la voce narrante nell'incipit. Ma infondo mente. Trattasi invece di una storia d'amore (volutamente con la "a" minuscola) del tipo che, ognuno a modo suo, ma un po' tutti, soprattutto dai trentacinque in giù, abbiamo vissuto. Attratti dai monolitici miti di hollywood da una parte e dall'ambiguatà dei mlteplici accadimenti della vita dell'altra, incerti tra una relazione stabile ma un po' soffocante e la solitudine precaria ma eccitante, tra un lavoro sicuro ma noioso e uno avventuroso ma imprevedibile: chi non si è mai ritrovato in questa condizione esistenziale? (chi non si è mai trovato in una condizione esistenzale diversa da questa, mi vien da dire). I personaggi sono descritti in modo convincente, l'intreccio non segue un tempo lineare bensì, e il risultato funziona, salta avanti e indietro tra i 500 giorni della storia; e ci sono alcune trovate (la descrizione iniziale di Summer, l'intervista ai protagonisti, la scena del confronto tra expectancy e reality, la scena del post-prima volta) davvero da leccarsi i baffi. E la musica? oltre alla colonna sonora, sempre dietro l'angolo la citazione indie raffinata. e poi è un film dove si imbrocca con gli Smiths.
Risultato: I dolore del giovane werther come lo avrebbe scritto morrissey.
D'accordo, dopo aver avuto la sensazione di aver visto sullo schermo la mia vita, interpretata da qualcun'altro in un'altra città e con altri particolari, ma pur sempre la mia vita, anch'io per un attimo mi son rimesso gli occhiali da critico e ho pensato: "però, in effetti quella battuta è un po' scontata", "ovvia, la fine pure è un po' scontata" e ancora "qui la scena a ben vedere è un po' piattina". D'accordo, anch'io l'ho pensato. Ma allora perché son così gaudioso dopo l'uscita dal cinema? a volte ti rendono felice le banalità, i luoghi comuni, il già visto e sentito; purché siano presentati con gusto. a volte penso a emidio clementi: "perché siamo stanchi di novità"
mercoledì 30 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
tutto quello che c'è da sapere su Helsinki
Agli sgoccioli del primo decennio del terzo millennio, una domanada mi rimbomba nella testa: Cosa me ne fraga ame di Helsinki? Helsinki. Per quale motivo un nome tanto strano e inutile da un po' di giorni mi attanaglia la coscienza, con tanta insistenza da togliendomi il sonno? Cristo -siamo a Natale, nominarlo invano mi allevia un po' la pena- perché Helsinki? Che c'entro io con Helsinki? Non capisco.. Devo aver mangiato troppo al pranzone di natale.. Allora, vediamo u po'... Helsinki, Helsinki... dove diavolo ho imparato a voler bene -o male- a questa parola? Ok, è la capitale della Finlandia. Ma me ne è mai fragato qualcosa della capitale Finlandia? No, categorico no. E poi, esiste davvero questa Finandia?
Poi finalmente ho capito. Tutto era partito dalla classifica degli anno zero che ho scritto nel post precedente. Il mio inconscio tirannico rivendicava un disco che la mia coscienza aveva colpevolmente rimosso. Sperando nella catarsi, parliamo dell'album. L'ho scoperto più tardi rispetto a quando è uscito -siamo nel 2006-, più o meno due anni dopo. E' un album che in giro mi sembra sia piaciuto abbastanza, a critica e pubblico -considerando però che la mia percezione di quanto succede nel tritacarne mediatico musicale è alquanto distorta, visto che non lo frequento tanto assiduamente da permettermi di scrivere senza il rischio di dire delle assolute fesserie. E' musica che se avessi un gruppo -e presto, senza pretese eh, potrei abbozzarne uno nuovo- sarebbe sicuramente tra le principali fonti di ispirazione. Trattasi di "In Case we Die" degli Architecture in Helsinki. Piglio scazzone e allo stesso tempo pretenzioso: un gruppo di bambini che, per la prima volta, si trova tra le mani tutti gli strumenti del mondo. Ritornelli scanzonati, tastierine giocattolo, anzi un'intera orchestra giocattolo; coretti idioti ma che, come ho appreso a mio scapito, rimangono in testa a vita e se ne stanno lì a fermentare in qualche androne nascosto della mante. Un fiume di invenzioni quasi sempre riuscite, una valigia di creazioni azzardate mai rinnegate. gran pezzi pop. Spero, adesso che ho riconosciuto l'influenza che queste 12 canzonette hanno per ilmio precario equilibrio mentale, spero che tornerò a dormire bene.. oddio, di chi altro mi son scordato in classifica? A apensarci bene c'è un'altra parola che ultimamente mi tormenta: figa. Ma non c'entra con la classifica. Quella è un'altra storia
Poi finalmente ho capito. Tutto era partito dalla classifica degli anno zero che ho scritto nel post precedente. Il mio inconscio tirannico rivendicava un disco che la mia coscienza aveva colpevolmente rimosso. Sperando nella catarsi, parliamo dell'album. L'ho scoperto più tardi rispetto a quando è uscito -siamo nel 2006-, più o meno due anni dopo. E' un album che in giro mi sembra sia piaciuto abbastanza, a critica e pubblico -considerando però che la mia percezione di quanto succede nel tritacarne mediatico musicale è alquanto distorta, visto che non lo frequento tanto assiduamente da permettermi di scrivere senza il rischio di dire delle assolute fesserie. E' musica che se avessi un gruppo -e presto, senza pretese eh, potrei abbozzarne uno nuovo- sarebbe sicuramente tra le principali fonti di ispirazione. Trattasi di "In Case we Die" degli Architecture in Helsinki. Piglio scazzone e allo stesso tempo pretenzioso: un gruppo di bambini che, per la prima volta, si trova tra le mani tutti gli strumenti del mondo. Ritornelli scanzonati, tastierine giocattolo, anzi un'intera orchestra giocattolo; coretti idioti ma che, come ho appreso a mio scapito, rimangono in testa a vita e se ne stanno lì a fermentare in qualche androne nascosto della mante. Un fiume di invenzioni quasi sempre riuscite, una valigia di creazioni azzardate mai rinnegate. gran pezzi pop. Spero, adesso che ho riconosciuto l'influenza che queste 12 canzonette hanno per ilmio precario equilibrio mentale, spero che tornerò a dormire bene.. oddio, di chi altro mi son scordato in classifica? A apensarci bene c'è un'altra parola che ultimamente mi tormenta: figa. Ma non c'entra con la classifica. Quella è un'altra storia
Etichette:
architecture in helsinki,
classifica anni zero
giovedì 24 dicembre 2009
E' l'ora di fare i conti
Cominciamo giocando. Siamo alla fine dell'anno e non solo: pure alla fine del decennio. Soltanto recentemente ho riflettuto sull'espressione "anni zero" (veniva usata anche qualche anno fa? non mi pare) e devo dire che si tratta di un'espressione molto accattivante. Non a caso Santoro la utilizza per il suo programma. E poi come non ricordare le parole, che sottoscrivo sicuramente, di Vasco Brondi: "cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero!". Insomma, "questi cazzo di anni zero" sono agli sgoccioli e per chi ne ha voglia e non ha impegni urgenti a cui pensare è tempo di tirare le somme, sia sul piano personale (classica lagna: ah, siamo vecchi!) sia su quello artistico. Ed eccoci alle famose classifiche. Classifiche che appaiono come funghi su siti e blog, pareri dati da cani e porci. E anch'io, in quanto appartenente di buon grado a quest'ultima categoria, mi accingo, con spavalderia donchisciottesca, a mettere tutti in fila. Ecco le prime
DISCHI DEL DECENNIO (sicuramente ne scordo qualch'uno, ma i dischi che seguono sono sicuramente pietre miliari)
10)lcd soundsystem- SOUND OF SILVER
9)antlers - HOSPICE (sì, è il mio disco dell'anno 2009)
8)vampire weekend - VAMPIRE WEEKEND
7)bloc party - SILENT ALARM
6)animal collective - STRAWBERRY JAM
5)sigur ros -()
4)shellac - 1000 HURTS
3)mogwai - ROCK ACTION
2)radiohead - KID A
1)arcade fire - FUNERAL
FILM DEL DECENNIO (e ne scorderò altrettanti. ma tant'è..)
10)big fish
9)le vite degli altri
8)closer
7)mystic river
6)valzer con bashir
5)21 grammi
4)il divo
3)la meglio gioventù
2)mullholland drive
1)dogville
DISCHI DEL DECENNIO (sicuramente ne scordo qualch'uno, ma i dischi che seguono sono sicuramente pietre miliari)
10)lcd soundsystem- SOUND OF SILVER
9)antlers - HOSPICE (sì, è il mio disco dell'anno 2009)
8)vampire weekend - VAMPIRE WEEKEND
7)bloc party - SILENT ALARM
6)animal collective - STRAWBERRY JAM
5)sigur ros -()
4)shellac - 1000 HURTS
3)mogwai - ROCK ACTION
2)radiohead - KID A
1)arcade fire - FUNERAL
FILM DEL DECENNIO (e ne scorderò altrettanti. ma tant'è..)
10)big fish
9)le vite degli altri
8)closer
7)mystic river
6)valzer con bashir
5)21 grammi
4)il divo
3)la meglio gioventù
2)mullholland drive
1)dogville
Iscriviti a:
Post (Atom)