sabato 26 dicembre 2009

tutto quello che c'è da sapere su Helsinki

Agli sgoccioli del primo decennio del terzo millennio, una domanada mi rimbomba nella testa: Cosa me ne fraga ame di Helsinki? Helsinki. Per quale motivo un nome tanto strano e inutile da un po' di giorni mi attanaglia la coscienza, con tanta insistenza da togliendomi il sonno? Cristo -siamo a Natale, nominarlo invano mi allevia un po' la pena- perché Helsinki? Che c'entro io con Helsinki? Non capisco.. Devo aver mangiato troppo al pranzone di natale.. Allora, vediamo u po'... Helsinki, Helsinki... dove diavolo ho imparato a voler bene -o male- a questa parola? Ok, è la capitale della Finlandia. Ma me ne è mai fragato qualcosa della capitale Finlandia? No, categorico no. E poi, esiste davvero questa Finandia?
Poi finalmente ho capito. Tutto era partito dalla classifica degli anno zero che ho scritto nel post precedente. Il mio inconscio tirannico rivendicava un disco che la mia coscienza aveva colpevolmente rimosso. Sperando nella catarsi, parliamo dell'album. L'ho scoperto più tardi rispetto a quando è uscito -siamo nel 2006-, più o meno due anni dopo. E' un album che in giro mi sembra sia piaciuto abbastanza, a critica e pubblico -considerando però che la mia percezione di quanto succede nel tritacarne mediatico musicale è alquanto distorta, visto che non lo frequento tanto assiduamente da permettermi di scrivere senza il rischio di dire delle assolute fesserie. E' musica che se avessi un gruppo -e presto, senza pretese eh, potrei abbozzarne uno nuovo- sarebbe sicuramente tra le principali fonti di ispirazione. Trattasi di "In Case we Die" degli Architecture in Helsinki. Piglio scazzone e allo stesso tempo pretenzioso: un gruppo di bambini che, per la prima volta, si trova tra le mani tutti gli strumenti del mondo. Ritornelli scanzonati, tastierine giocattolo, anzi un'intera orchestra giocattolo; coretti idioti ma che, come ho appreso a mio scapito, rimangono in testa a vita e se ne stanno lì a fermentare in qualche androne nascosto della mante. Un fiume di invenzioni quasi sempre riuscite, una valigia di creazioni azzardate mai rinnegate. gran pezzi pop. Spero, adesso che ho riconosciuto l'influenza che queste 12 canzonette hanno per ilmio precario equilibrio mentale, spero che tornerò a dormire bene.. oddio, di chi altro mi son scordato in classifica? A apensarci bene c'è un'altra parola che ultimamente mi tormenta: figa. Ma non c'entra con la classifica. Quella è un'altra storia

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