Eccomi appena tornato dalla visione, condivisa con amici, della 'storia siamo noi'. titolo della puntata: "Craxi, una storia italiana". Commenta un amico: "vediamo che ci dicono. Mi sembra che 'la storia siamo noi' sia una trasmissione abbastanza imparziale, di quelle che cercano di riportare i fatti e di dare spazo un po' a tutti i punti di vista, no?". Saggio il mo amico. Tutti assolutamente d'accordo. Con questa aspettativa e con una pizza surgelata scaldata per l'occasione e farcita di porri e melanzane, ci accingiamo a vedere la trasmissione. Noi in quegli anni eravamo bambini. Ma ecco che la rai svolge la sua funzione educativa, ecco che racconta alle nuove generazioni come è andata la storia, in modo che gli errori del passato non vengano ripetuti e che le cose buone diventino invece riferimento ed ispirazione. Per noi giovani. La storia siamo noi.
Morale della favola: due ore per dirci che Craxi, sul modello di Gesù Cristo, ha salvato l'Italia e, sempre come Gesù Cristo, è stato martire. Sempre per il popolo italiano, l'ingrato popolo italiano. Ha modernizzato il paese, lo ha salvato dall'inflazione, ha tenuto stretti i rapporti con le forze politiche mondiali più evolute. Ha precorso sempre la storia. Troppo al dì là con lo sguardo. Mai un errore. Se non quello, quado stava per essere indagato per tangenti, di essere stato troppo sincero nel dire in soldoni: "chi è senza peccato scagli la prima pietra (sempre come nostro Signore).
Ora io non sono uno storico né uno studente di storia, né, come ho detto, ero consapevole in quegli anni di cosa succedesse nel panorama politico italiano. Avevo sì e no 10 anni. Per cui, come la stragrande maggioranza dei miei coetanei, non posso far altro che credere a quello che Minoli ha raccontato in quel documentario. Cavolo, persino Dalema ha voluto i funerali di stato alla morte di Craxi!
Eppure qualcosa non torna. Allora ci mettiamo a cercare su internet e c'è qualcuno, sicuramente un terrorista, o un congiurato, oppure, viste le similitudini tra Craxi e Gesù, il diavolo in persona, che riporta i fatti in modo un po' diverso. Anzi, sembra si parli di un'altra persona. Però questo diavolo sembra portare argomenti convincenti: il debito pubblico cresciuto a livello esponenziale, i conti esteri segreti personali (e non di partito), dove arrivavano tangenti (anche di Berlusconi), la gestione torbida delle alleanze politiche (il CAF), il clientelismo, la tracotanza sfacciata. eccetera eccetera eccetera.
Possibile che tutti, Pd, Pdl, lega, UDC, quasi tutto il giornalismo italiano e chi più ne ha più ne metta (tutti a dirci che Craxi è un santo), tutti ci prendano per il culo così? No, cribbio! Il diavolo si sa, è bravo come tentatore. E per un attimo siamo tentati di credergli.
Ma un attimo dura un attimo. Per cui subito dopo ci riprendiamo dal torpore e spegniamo disgustati la rete. Accendiamo rai 1. E c'è Vespa che, come ogni sera, ci rassicura con quella faccia da adone e ci racconta di nuovo la buona novella. E' lì che ci guardiamo con occhi complici. Gli occhi di quando sai che anche gli altri stanno pensando la stessa cosa che tu stai pensando. Ci guardiamo con occhi complici e gridare in coro a quel punto è naturale: "Craxi santo subito! Craxi santo subito!
lunedì 11 gennaio 2010
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