E' di oggi la notizia che il film La Meglio Gioventù è nella classifica di Newsweek tra i dieci migliori film del decennio. Precisamente al quinto posto. Io, personalmente, sono d'accordo. C'è da dire che la classifica pare un riconoscimento postumo ad alcuni film di nicchia che, anche se di valore notevole, vengono solitamente snobbati quando si va a scrivere la storia del cinema: non sono infatti presenti all'interno della classifica i nomi classici che quasi sempre compaiono e che mettono d'accordo pubblico e critica (mi vengono in mente Mullholland Drive, il Pianista o il Signore degli Anelli). Troviamo invece lavori come Y tu mama tambien, Yi yi, Togheter, film che sento nominare per la prima volta e che spero avrò modo di vedere (dei dieci della lista ne ho visti la metà!). Bella idea quella di pescare tra i film semisconosciuti e di dar loro la dovuta attenzione. Se poi sono tutti al livello de La Meglio Gioventù, mi sono perso un bel pezzo della creme della produzione anni zero. Perché il film italiano, anzi la fiction italiana (come lo è Don Matteo, teniamolo presente), sottoscrivo in pieno, è un capolavoro. Sei ore di epopea di una famiglia romana che si trova, in un modo o nell'altro, a vivere le vicende italiane che hanno maggirmente segnato la storia dal dopoguerra fino al passaggio di secolo. Personaggi quasi mitologici, tutti a loro modo eroici. Tutto il meglio della nostra storia e anche il peggio, a cui però viene concesso l'onore delle armi. Forse un po' retorico a conti fatti, ma va bene così. Quando, dopo sei ore di film, ti trovi, mentre stai guardando i titoli di coda, a pensare: "ancora, ancora!", dopo esserti innamorato dei personaggi, dopo aver sofferto e gioito con loro, quando quasi quasi ti senti fiero di essere italiano... allora il film, come solo il grande cinema sa fare, è riuscito a fregarti alla grande. E si merita un quinto posto su Newsweek
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